Accordatura e regolazione della meccanica
L’accordatura
Accordare un pianoforte significa posizionare circa 220 corde nella corretta relazione frequenziale con altre. Per variare la frequenza delle corde si agisce sulle caviglie tramite una chiave da accordatura; per aumentare la frequenza si tende la corda; viceversa si allenta per diminuirla. Un’accordatura standard inizia col posizionare il LA centrale della tastiera alla frequenza standard di 440 Hz comparandola con un diapason. Si inizia nella zona centrale della tastiera – dove in genere c’è minore inarmonicità – dando la giusta frequenza alle 12 note che compongono l’ottava. E’ qui che si sceglie il temperamento. L’accordatura poi si estende verso gli acuti e verso i bassi finché tutte le scale, tutti gli intervalli e tutti gli accordi suonino armoniosamente.
In un intervento di accordatura rientra solitamente anche il controllo e la registrazione dei pedali e un’ispezione della meccanica per valutare, insieme al cliente, l’eventuale necessità di interventi.
La regolazione
La meccanica del pianoforte è composta di quasi 4000 parti in movimento, molte delle quali hanno viti di regolazione o sono esse stesse viti per regolare. Queste parti sono generalmente fatte di legno, feltro, pelle o metallo. La regolazione consiste nel mettere a punto la meccanica in tutte le sue parti tenendo in considerazione le scelte strutturali dello strumento operate dal costruttore ma anche le esigenze del pianista. Il tocco del pianoforte può essere migliorato dalla regolazione.
Un piano ben regolato avrà un buon tocco perché potrà essere suonato dolcemente, liberamente e uniformemente su tutta l’estensione della tastiera. Un piano ben regolato sarà piacevole da suonare perché reattivo a tutte le richieste dinamiche del pianista.
Mediamente un piano da studio in casa avrà bisogno di una regolazione della meccanica ogni 5/7 anni a seconda dell’uso. Pianoforti molto sfruttati necessitano più spesso di questo intervento. Tra i sintomi che indicano l’esigenza di effettuare la regolazione/registrazione troviamo:
- tasti che sembrano non andare a fondo abbastanza o che vanno troppo a fondo
- tocco disuniforme tra una nota e la vicina
- tasti che non sono alla stessa altezza
- difficoltà nel suonare molto forte o molto piano
- tasti che sembrano molto leggeri o molto pesanti
- tasti che non ripetono rapidamente
L’intonazione
L’intonazione è una procedura complessa spesso incompresa dai non esperti che frequentemente la confondono con l’accordatura. Non di rado capita che per il cliente più informato l’intonazione consista soltanto nel forare con appositi aghi i martelli o che sia sufficiente indurire il feltro dei martelli con soluzioni chimiche. Queste operazioni fanno sì parte dell’intonazione, ma gli interventi per migliorare il suono di un pianoforte non sono soltanto questi.
Intonare significa esaltare al massimo le caratteristiche sonore di un piano; è il processo che consente di far “cantare” un piano.
Per ottenere il massimo è necessario conoscere a fondo quali sono le componenti che concorrono alla produzione del suono, individuare il potenziale sonoro del singolo strumento – la sua “voce” – e per finire scegliere come poter agire per esaltarne le caratteristiche.
In sintesi ecco alcuni degli interventi da effettuare per ottenere una buona intonazione:
- livellamento delle corde
- controllo e adeguamento di forma e peso dei martelli
- controllo e adeguamento del punto di contatto tra i martelli e il coro
- controllo e adeguamento dei perni delle forcole regolandone l’attrito
- controllo e adeguamento dei punti di contatto del telaio della tastiera con il tavolaccio
…la lista potrebbe continuare a lungo…
Inoltre è indispensabile sottolineare che l’intonazione si esegue solo su un piano perfettamente accordato e regolato (vedi voci precedenti).
È un’operazione di finitura che generalmente si effettua per preparare un piano da concerto o da studio avanzato.
A mio parere, è una delle fasi più artistiche del nostro mestiere.
Grazie per la descrizione puntuale e professionale.
Desidero una informazione, se possibile: come fare risuonare le corde basse che sono diventate sorde. Può essere il mertelletto indurito, quale può essere la causa ed, eventualmente, quale il rimedio? Qualcuno mi ha detto di girare la corda su se stessa, Vvitandola , e riposizionarla per l’accordatura…. E ‘ una cosa da farsi? Chiedo a Lei. La ringrazio per l’attenzione.
Salve,
meglio parlare al telefono. Mi telefoni al 3381314100. Meglio ancora se mi anticipa la telefonata da un sms perchè ricevo decine di chiamate di pubblicità e a volte non rispondo.
A presto
Paolo Benvenuti